Anno II - N. 4/5 Luglio/Ottobre 2002
Panorama regionale
Proposta una nuova legge regionale sulla pesca
La nuova legge regionale pugliese sulla pesca "Interventi per la valorizzazione delle attività ittiche e dell'acquacoltura", attesa a lungo per sostituire quella dallo stesso titolo promulgata nel 1981 è stata finalmente presentata nel Luglio scorso. L'Assessore Regionale all'Agricoltura, Foreste e Pesca - Nicola Marmo l'ha illustrata alle Associazioni di categoria, ai Sindacati, agli Istituti di Ricerca, alle Istituzioni e agli Enti locali coinvolti nel settore pesca in un'assemblea generale.
La legge è il frutto di un ampio e proficuo confronto tra Regione, Istituti di ricerca, Associazioni di categoria ed esperti riuniti nella Consulta Regionale per lo sviluppo delle attività ittiche.
L'esigenza di una tale legge era profondamente avvertita in tutto il comparto pesca pugliese la cui capacità produttiva riscontra, rispetto al totale nazionale la capacità produttiva dei pescatori pugliesi riscontra il 15,3% della PLV, il 12% dei natanti e il 14% di TSL a fronte di una scarsa dotazione infrastrutturale (strutture a terra e servizi) e una decisa carenza di azioni promozionali e di valorizzazione del pescato.
Questi i principali obiettivi della nuova legge regionale pugliese:
La legge è il frutto di un ampio e proficuo confronto tra Regione, Istituti di ricerca, Associazioni di categoria ed esperti riuniti nella Consulta Regionale per lo sviluppo delle attività ittiche.
L'esigenza di una tale legge era profondamente avvertita in tutto il comparto pesca pugliese la cui capacità produttiva riscontra, rispetto al totale nazionale la capacità produttiva dei pescatori pugliesi riscontra il 15,3% della PLV, il 12% dei natanti e il 14% di TSL a fronte di una scarsa dotazione infrastrutturale (strutture a terra e servizi) e una decisa carenza di azioni promozionali e di valorizzazione del pescato.
Questi i principali obiettivi della nuova legge regionale pugliese:
- conservazione e gestione razionale delle risorse biologiche del mare regionale anche attraverso lo studio e il controllo delle interrelazioni tra ambiente marino, pesca e acquacoltura;
- introduzione di strumenti innovativi nella gestione delle risorse; gestione integrata della fascia costiera marina;
incremento e valorizzazione delle specie della pesca marittima pugliese, dell'acquacoltura e della maricoltura; d - iversificazione della domanda;
- miglioramento delle condizioni di vita e di sicurezza a bordo delle navi da pesca;
- miglioramento della qualità dei prodotti della pesca lungo la filiera.
La strategia per concretizzare gli obiettivi è definita da un piano d'azione che perseguirà, tra l'altro, lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, la regolazione dello sforzo di pesca, la ristrutturazione e l'ammodernamento della flotta peschereccia e dei mezzi di produzione, l'incentivazione alla cooperazione, ai consorzi d'impresa e alle associazioni dei produttori, la promozione e lo sviluppo della formazione, gli incentivi riconversione diretta alla pescaturismo, lo sviluppo dell'acquacoltura, il miglioramento e potenziamento di strutture e infrastrutture, lo sviluppo della rete di conservazione, trasformazione e distribuzione dei prodotti del mare, l'intensificazione dei rapporti con i paesi frontalieri del Mediterraneo.
L'impianto legislativo, dunque, è pronto; non resta che augurare un iter rapido per la sua approvazione per evitare di tenere ancora a lungo frenati gli entusiasmi e la volontà di crescere che da sempre caratterizza gli imprenditori e i lavoratori pugliesi del settore pesca.
(L.C.)
L'impianto legislativo, dunque, è pronto; non resta che augurare un iter rapido per la sua approvazione per evitare di tenere ancora a lungo frenati gli entusiasmi e la volontà di crescere che da sempre caratterizza gli imprenditori e i lavoratori pugliesi del settore pesca.
(L.C.)
