Assopesca Molfetta

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Anno I N. 3 Novembre/Dicembre 2001


Panorama comunitario
A rischio i POR per la Piccola Impresa
Giuseppe Manente

La piccola pesca costiera costituisce una componente fondamentale dell'economia peschereccia, per il considerevole numero degli operatori in essa impegnati e per l'impatto economico che la stessa ha su migliaia di famiglie.
Nonostante ciò, il settore è ancora sottovalutato e le iniziative intraprese per regolamentarlo e sostenerlo non hanno sempre conseguito i risultati sperati, date le lacune legislative persistenti, dopo che le competenze in materia sono state attribuite alle Regioni, le quali nella maggior parte dei casi non hanno ottemperato adeguatamente al compito loro spettante. Pertanto, lo strumento finanziario dei Fondi Strutturali si può rivelare molto utile per promuovere un avanzamento del comparto, la cui disorganizzazione è nota e costituisce il principale freno per il suo sviluppo.
Purtroppo, però, le incongruenze e le difficoltà applicative della normativa europea rischiano di vanificare le intenzioni del legislatore, suscitando incertezza e sfiducia negli operatori.
Un esempio probante di ciò è fornito dal sostanziale svuotamento dell'importanza potenzialmente rilevante dei POR sul futuro della piccola pesca, dal momento che la loro esecuzione è stata praticamente subordinata all'attuazione dei Piani Operativi Nazionali.
In virtù di questo discutibile principio, sancito dall'articolo 9 del Regolamento CE n. 2792/99, gli aiuti alla costruzione e all'ammodernamento delle navi, in quanto cofinanziate dai proprietari, rientrano nei PON e quindi vanno erogati dall'Autorità centrale di Gestione, operante presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Come è evidente, la farraginosità di questo meccanismo normativo mette in serio pericolo l'attuazione dei POR, vanificandone l'intento primario e veramente innovativo, cioè quello di diffondere nella categoria dei piccoli pescatori una cultura del lavoro basata sul principio della aggregazione in consorzi, specie in zone, come il Mezzogiorno d'ltalia, in cui la personalizzazione dell'attività di pesca è ancora radicata.
Solo dopo la loro approvazione nell'ambito dei PON, si può usufruire di un premio supplementare da parte delle Regioni, purchè i progetti siano riformulati in ossequio a quanto stabilisce l'articolo 11 del Regolamento sopra citato, e cioè che siano presentati da soggetti collettivi, come consorzi, imprese familiari e cooperative.
Inoltre, rendendo quasi inaccessibili i fondi regionali per la piccola pesca, rientranti nella sottomisura 4.13.a, si penalizza ogni tentativo di favorire un'innovazione anche "culturale" del settore. Infatti, i POR in questione prevedono che, al fine della formulazione delle graduatorie, tra i criteri di priorità venga considerato di grande rilevanza quello della disponibilità degli operatori ad impegnarsi a perseguire più formazione per gli addetti e maggiore sicurezza, elementi in gradi di favorire un reale cambio di mentalità in un comparto ancora arretrato sia sul piano produttivo che commerciale.

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