Anno VI - N. 5/6 - Dicembre 2006
grandangolo
LA COPERTINA - Le cose cambiano
In copertina quello che appare a prima vista è una scena ordinaria di un officina metalmeccanica all'aperto, in realtà è quello che sta succedendo da un po' di tempo nei cantieri che varano natanti da pesca.
Stiamo parlando del grande cambiamento o se vogliamo della grande scommessa che non certo per scelta, si sta imponendo nella marineria mondiale.
si è aperta a materiali nuovi come il vetroresina o le fibre di carbonio ma abbandonare il legno è veramente una cosa dura. La forza delie maestranze che si trovano tra l'altro a confine con il rinnovo generazionale, è quella di aver superato il disorientamento legittimo di chi per tradizione ha visto nel legno la materia bruta da forgiare in splendidi pescherecci o piccoli gozzi.
Oggi è possibile assistere alla fase di convivenza tra due materiali che vivono da separati in casa. Nel cantiere di Molfetta per esempio, lastre di acciaio e tronchi di legno si trovano dove prima i secondi dominavano. Oggi però non è difficile capire di chi sarà il futuro. Il metallo duro e resistente.
Lamine grigie tutte uguali senza anima, prive di quelle nervature che i legni esibiscono fino al momento in cui l'ultimo strato di vernice veste lo scafo.
Materiale senz'anima ma questo non sembra essere un limite per i nuovi maestri d'ascia.Lampi elettrici di saldatrici elettrogene e nuove seghe ignorano la dichiarata durezza del materiale e alla fine lo dominano ne più ne meno di quello che si faceva con i tronchi d'albero.
Dunque anche se i mattoni sono diversi le case continuano ad essere costruite con abilità e con qualche novità estetica.
La scommessa si può dire vinta? Oggi è difficile dare una risposta definitiva ma la mia sensazione è che al confine di un'epoca ne sta iniziando un'altra piena di novità in cui però il vecchio stile rimarrà vivo e vegeto. È grande questa opportunità per stimoli e per nuove professionalità che daranno al mondo della pesca la giusta forza per sfidare il nuovo millennio.
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Le Foto di Tani Scanni
Le immagini di Tani Scanni riprodotte in questo giornale, provengono da uno studio Grafico-Antropologico sulla cultura marinara pugliese, che iniziato negli anni novanta consta di un archivio di oltre 13.000 foto. Tani Scanni ha allestito una mostra itinerante "E le onde stanno a guardare" ed una successiva intitolata "Coperte-Scoperte". È coautore, per la parte totografica, del testo "Iconografia sacra ispirata al mare" edito dalla Fondazione Michelagnoli di Tarante per il Giubileo 2000.
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