Anno VI - N. 1-2 - Gennaio/Aprile 2006
panorama comunitario
Notizie dall'Unione Europea - Il processo di semplificazione della politica comune della pesca e le strategie dell'UE per lo sviluppo sostenibile
Luigi Campo
La Commissione ha concretamente avviato il suo piano d'azione 2006-2008 per semplificare la Politica comune della pesca, strutturando quindi un processo di semplificazione legislativa e amministrativa.
L'obiettivo dichiarato è:
• rendere più comprensibile la legislazione;
• "avvicinare" il pescatore alle Amministrazioni, rendendo più semplici e accessibili le procedure amministrative.
Partendo dalla consapevolezza dell'esistenza di un corpo normativo comunitario alquanto "corposo" che, peraltro, interagisce con la legislazione degli Stati membri, nonché della difficoltà che l'imprenditore incontra nell'orientarsi in questo complesso ed articolato tessuto normativo, la Commissione ha dato avvio ad un necessario processo sem-plificativo che interesserà anche la Politica comune della pesca.
La Commissione ha proposto quindi di agire sulla base di un Piano d'azione triennale nel quale saranno puntualmente descritte le misure da attuare, per ogni settore da semplificare.
Il Piano troverà applicazione dopo la necessaria approvazione del Consiglio e del Parlamento.
Il Consiglio recentemente ha tenuto un dibattito orientativo, sulla base di un questionario redatto dalla Presidenza, sulla strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile(SSS).
Sui quesiti rivolti a tutte le formazioni del Consiglio, le stesse hanno formulato articolate osservazioni. La Presidenza ha dichiarato che terrà conto di dette osservazioni nell'elaborazione di un progetto di strategia riveduta dell'UE per lo sviluppo sostenibile che il Consiglio europeo adotterà nella riunione di giugno 2006.
Dobbiamo cercare di essere protagonisti in questa importante e delicata fase di predisposizione e discussione della nuova strategia UÈ sul massimo sviluppo sostenibile. I nostri rappresentanti in seno al Parlamento europeo non possono perdere anche questa occasione per far valere finalmente la nostra visione della sostenibilità in relazione alla specificità della pesca del nostro paese. Va prioritariamente sostenuto il concetto di flessibilità dell'attività di pesca come condizione insopprimibile per la "sostenibilità" della pesca nel mediterraneo; occorre affermare che solo attraverso la flessibilità nell'attività di pesca è possibile coniugare la politica di tutela delle risorse con le esigenze economiche delle imprese, senza tralasciare aspetti importanti quali la sicurezza, la razionale commercializzazione dei prodotti della pesca, il necessario contenimento dei consumi energetici.
Va inoltre evidenziata la necessità di consentire un effettivo e completo rinnovo della flotta italiana caratterizzata oggi prevalentemente da natanti di piccola stazza, che per difficoltà strutturali non possono allontanarsi dagli spazi sottocosta dedicati alla riproduzione.
