Anno V - N. 6 - Novembre/Dicembre 2005
Panorama Regionale
La Commissione Consultiva Regionale per la pesca e l'acquacoltura
Giuseppe Gesmundo
Una importante riunione per il settore si è tenuta a Bari il 9 dicembre 2005 presso l'Assessorato Regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari - Settore Pesca per discutere su problematiche attinenti il trasferimento di competenze in materia di pesca alle Regioni.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti regionali di alcune Associazioni di categoria (Federpesca, Lega Pesca e Unci Pesca), i rappresentanti dei sei compartimenti marittimi della Regione (Bari, Brindisi, Gallipoli, Manfredonia, Molletta e Tarante); assenti, sebbene invitati, i rappresentanti e/o responsabili degli Uffici Pesca delle cinque Province.
In particolare nell'incontro è stata affrontata la tematica dell'applicazione, nella.nostra regione, delle disposizioni di cui all'art. 10 del decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 154, riportante "Modernizzazione del Settore della Pesca e dell'Acquacoltura".
L'articolo in riferimento affida infatti alle Regioni la competenza relativa alla istituzione delle Commissioni Consultive locali per la pesca e l'acquacoltura, nonché la disciplina delle funzioni, le modalità e le condizioni di funzionamento e la composizione delle stesse, garantendone comunque una disciplina armonizzata.
Un significativo incontro di concertazione tra rappresentanti della Regione ed organizzazioni di categoria nel quale è stata evidenziata la necessità di non ripetere le precedenti e negative esperienze delle Commissioni Consultive locali, istituite presso ciascun Compartimento Marittimo, secondo le disposizioni della legge 963/1965, Commissioni che agendo autonomamente, senza nessun momento concertativo istituzionale, hanno assunto decisioni, spesso contrastanti tra loro ed hanno creato situazioni di conflittualità tra le marinerie dei diversi compartimenti.
È emersa con forza, da parte delle organizzazioni di categoria presenti, la opportunità della istituzione di una Commissione Consultiva Regionale della pesca e dell'acquacoltura, tavolo concertativo regionale capace di definire soluzioni unitarie alle problematiche di settore ed equilibrare così le decisioni eventualmente assunte in sede locale.
La istituzione di una Commissione Consultiva Regionale della pesca e dell'acquacoltura consentirà di riportare a sintesi le posizioni, anche diverse, che potranno emergere nelle marinerie dei Compartimenti pugliesi, trovando così soluzioni organiche ed unitarie alle problematiche di comparto, ed evitando inutili e dannose conflittualità che non giovano certo alla nostra pesca.
Per le competenze, le modalità di funzionamento e la composizione della Commissione si farà riferimento a quanto lo stesso decreto legislativo ha previsto per la Commissione Consultiva Centrale.
La Commissione dovrà essere istituita con urgenza atteso che gravoso e sicuramente importante sarà il carico di lavoro che l'attende, dovendosi a breve:
- definire il Piano regionale della pesca,
in considerazione degli indirizzi e delle linee di intervento previste nella "nuova Politica Comune della Pesca" in fase di elaborazione da parte della U.E. anche attraverso il nuovo FEP (Fondo Europeo della Pesca); - elaborare e promulgare una nuova legge regionale della Pesca
che colmi una condizione di vuoto normativo che certamente condiziona negativamente il settore e non consente di dare le risposte attese alle esigenze di modernizzazione e sviluppo della pesca pugliese. Giova a riguardo evidenziare che una bozza di legge regionale della pesca, elaborata anche con il rilevante contributo delle organizzazioni di categoria, è già depositata presso il competente Assessorato regionale; si tratterà quindi di accelerare l'iter di ulteriore verifica del testo normativo che potrà trovare nel contributo della istituenda Commissione la sua migliore definizione.
Anche la nostra Regione avrà quindi, a breve, un organismo consultivo rappresentativo di tutti gli enti e le organizzazioni titolari di interesse nel settore della Pesca che potrà validamente affiancare i decisori pubblici regionali nella definizione di politiche e linee di intervento, compatibili con il quadro normativo e programmatorio, comunitario e nazionale, ma sicuramente meglio rispondenti alla nostra particolare realtà locale ed alle articolate specificità di contesto.