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ASSOPESCAINFORMA - ANNO V - N. 4/5 - LUGLIO/OTTOBRE 2005


attualità
ROMA, 18 LUGLIO 2005 - La forza della partecipazione
Luigi Campo

Non poteva mancare sulle pagine di Assopesca informa la cronaca documentata delle "storica" giornata vissuta a Roma dalla marineria italiana il 18 luglio u.s.
Storica perché mentre ha permesso per la prima volta di verificare la compattezza del settore, il suo essere una forza capace di sostenere le difficoltà contingenti, ha anche dichiarato alle autorità di governo la volontà di essere presente attivamente nello sviluppo socio-economico del paese.
Con lo slogan Fermi un giorno per non fermarsi per sempre oltre 4.000 manifestanti, provenienti da tutte le marinerie italiane, dall'Adriatico, al Tirreno, alla Sicilia, si sono dati appuntamento a Piazza Santi Apostoli in Roma il 18 luglio 2005 per protestare contro il caro gasolio. All'iniziativa di Federpesca hanno aderito le Organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila pesca-Uil, in rappresentanza, rispettivamente, delle imprese di pesca e dei lavoratori marittimi imbarcati sulle navi da pesca italiane, e l'Unci Pesca. La delegazione composta da eurodeputati, sindaci di numerose città marinare, assessori provinciali alla pesca e rappresentanti delle diverse marinerie insieme con i delegati sin¬dacali, ricevuta presso la sede della Commissione Europea in Roma dalla Sig.ra Virginia Fragiskos, ha espresso queste precise richieste:
• intraprendere misure urgenti, applicabili in tutti gli Stati membri, per contrastare e compensare il fenomeno in atto del rincaro continuo dei prezzi del combustibile per motopescherecci, in modo che l'omogeneità di intervento assicuri la compatibilita dello stesso rispetto alla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato;
• intervenire con misure appropriate al fine di evitare differenziali di prezzo del gasolio "alla pompa" nei vari Paesi così da assicurare una omogeneità di prezzo per l'intera Unione;
• tenere conto che la corsa, sinora inarrestabile, dell'aumento dei prodotti petroliferi, non può considerarsi di natura congiunturale ma che sta assu¬mendo sempre più i connotati di una crisi strutturale di lunga durata e che richiede, quindi, strumenti di intervento, giuridici e finanziari, di ampio respiro ed efficacia;
• tenere conto che per le peculiarità proprie del settore della pesca marittima l'incidenza dei costi del carburante, oltre ad incidere in maniera eccezionale rispetto ad altri settori produttivi, si riflette negativamente e direttamente anche sui salari dei lavoratori marittimi data la particolare natura del contratto alla "parte" vigente per il settore, e che tale aumento non può scaricarsi a valle del processo produttivo, ossia sui consumatori.

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