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Anno IV N. 1 - Gennaio/Febbraio 2004


attualità - L'impegno per un'azione più efficace per contrastare la crisi del settore
La Marineria di Molfetta incontra l'on. Scarpa
Luigi Campo

Il sottosegretario alle Politiche agricole e forestali con delega alla Pesca, on. Paolo Scarpa Sonazza Suora, ha incontrato la marineria di Molfetta, riunita presso la sede del Centro Servizi della locale Associazione Armatori da Pesca.

L'incontro, non programmato tra gli impegni di lavoro del sottosegretario, è stato "una stretta di mano" tra gente che vive in sintonia le ansie e le aspettative del settore Pesca. Erano presenti gli armatori e i pescatori del compartimento di Molfetta, insieme a un gruppo di pescatori del Senegal che da diversi mesi lavora sui pescherecci del compartimento, integrando la scarsezza di manodopera locale.

Salutando l'illustre ospite, il Presidente dell'Associazione armatori, Biagio de Candia, ha evidenziato le difficoltà che angosciano il settore pesca, rilevando in particolare la presenza di eccessivi "paletti" amministrativi che minimizzano la capacità reddituale delle imprese e del lavoro del pescatore.

La risposta del sottosegretario è stata chiara e decisa. Armatori e pescatori devono guardare alloro futuro con fiducia, perche esiste una programmazione governativa mirata alla riforma della Pesca. Esistono, infatti, e continueranno a esistere azioni politiche coerenti a livello nazionale, comunitario e internazionale.

Si è intensificata in questi anni l'attività ministeriale attraverso una serie di decreti, ultimi quelli relativi alla sicurezza nella navigazione e quello contenente misure di accompagnamento sociale, collegate a quelle di conservazione delle risorse ittiche. Ed è, poi, in via di attuazione un processo di snellimento delle procedure amministrative; si intende così rimuovere tutti i burocratismi che finiscono per essere di ostacolo alla produzione.

Dove però l'azione del Governo è stata ed è ancora oggi più determinata è a livello comunitario: l'obiettivo è quello di una riforma a misura di Mediterraneo. L'esiguità del reddito d'impresa nel settore pesca ha indotto il Governo a ottenere lo sblocco dei finanziamenti previsti per il 2004 e a chiederne nuovi e più consistenti per il futuro. Nessuna riforma è possibile senza un valido sostegno finanziario alle imprese.

E poi la regolamentazione dell'attività di pesca. Su questo punto l'on. Scarpa non ha avuto mezzi termini nel riferire il suo scontro con i pianificatori della Nuova Politica Comune della Pesca; uno scontro peraltro sostenuto anche dalle altre nazioni europee che si affacciano sul Mediterraneo. La politica europea della pesca non può calibrarsi sulle esigenze delle regioni nordiche solo perche hanno spazi marini più ampi. Non si può lasciare alla deriva un settore economico che in molti paesi mediterranei è stato e deve continuare ad essere trainante. L'ltalia, senza l'apporto economico, sociale culturale della pesca è un'altra Italia. E nessuno può operare trasformazioni identitarie, specie se esistono volontà decise a mantenere saldi i legami col proprio passato.

Anche a livello internazionale, l'azione del Governo è stata chiara e coerente. Ne sa qualcosa la Croazia che ha visto l'intervento intransigente dell'ltalia e dei paesi Amici della pesca contro la dichiarazione autonoma della Zona Esclusiva Economica nell'area dell'Adriatico. Le ambizioni comunitarie del paese balcanico potrebbero restare deluse, se dovesse insistere nella unilateralità della decisione.

Ma le problematiche che armatori e pescatori vivono ogni giorno non possono essere chiarite in una "stretta di mano" pur sincera e intensa. Pertanto, il direttore dell'Associazione armatori, Cosimo Farinola, rendendosi interprete della volontà diffusa in tutti gli operatori del settore di mantenere alta la tradizione peschereccia della città di Molfetta, ha rivolto all'on. Scarpa l'invito a tornare a Molfetta per partecipare a una giornata seminariale che l'Associazione Armatori e Federpesca intendono organizzare per mettere a punto una proposta che sia capace di rilanciare la pesca italiana provocando innovazione nelle imprese e, soprattutto, un fiducioso ottimismo in tutti gli operatori del settore.


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