Assopesca Molfetta

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Anno III N. 6 - Novembre/Dicembre 2003


sicurezza del lavoro
Un salvataggio da menzionare


Verso le ore 10,00 del giorno 8 ottobre 2003 veniva trasmesso un appello radio da Circomare Vieste inteso a far accorrere le navi in ascolto in soccorso dell'imbarcazione a vela da diporto "Carmelo" con quattro persone di equipaggio, che si trovava in serie difficoltà a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

Il Capitano Angelo Cagnetta del M/P "Niagara" di Molfetta, captato il messaggio, fatto prontamente il raf­fronto tra la sua posizione e quella del "Carmelo" ed accertato che la distanza che li separava era di appena un miglio, invertiva immediatamente la rotta per accorrere in soccorso, informando contemporaneamente l'Autorità Marittima.

Al momento il M/P navigava a circa 7 miglia a levante di Vieste; mare e vento molto forti provenivano dal 4° quadrante, pertanto il punto d'incontro era senza alcun ridosso; le motovedette della Guardia Costiera avevano difficoltà a raggiungere i diportisti in pericolo.

Il "Niagara" si portava subito sopravento al "Carmelo" (un cabinato a vela tipo Comet 11, 12 metri di lunghezza), prowedendo quindi alla sua assistenza nella difficoltosa navigazione. Questo particolare "convoglio" alle ore 10,30 circa dirigeva quindi verso Manfredonia, il "Niagara" mantenendosi costantemente sopravento a distanza molto rawicinata per garantire ridosso allo scafo più piccolo, badando ad evitare perfino di sfiorarlo per non compromettere seriamente la sicurezza dei diportisti; con le vele ammainate, il "Carmelo"procedeva a motore ed il M/P doveva continuamente adeguare la propria velocità per garantire il ridosso senza soluzione di continuità; infatti la velocità del "Carmelo" non poteva essere costante a causa delle proibitive condizioni del mare. Gli esperti possono capire le notevoli difficoltà di una navigazione condotta in siffatte condizioni, ma è opportuno chiarire meglio le condizioni operative a beneficio dei "non addetti ai lavori": la situazione del momento imponeva che il M/P adeguasse istante per istante la propria andatura a quella del "Carmelo": sarebbe bastata una momentanea distrazione del Cap. Cagnetta per compromettere seriamente ­ forse anche irreparabilmente - la sicurezza dei diportisti: ciò non doveva verificarsi, e infatti non si verificò, per tutto il tempo necessario a navigare fino a portarsi sottovento al Gargano, ossia fino alle ore 15,00 (vale a dire per quattro ore e mezza dall'inizio della navigazione). Il M/P ancorava quindi a Vignanotica e teneva assicurato il "Carmelo" con una cima da poppa, atteso che quest'ultimo non era in grado di ancorare a sua volta.

Là era in attesa la motovedetta C P 2012 inviata da Circomare Vieste, sostituita un'oretta più tardi dall'altra MN C P 880, accorsa nel frattempo da Manfredonia.
Verso le ore 16,00 le condizioni meteo si attenuavano, consentendo ai natanti di dirigersi alla volta del porto di Manfredonia, sempre scortati a vista dalla motovedetta. L'arrivo in porto avveniva verso le ore 18,00.

Questi brevemente i fatti, conclusi comunque nel migliore dei modi grazie alla perizia del Cap. Cagnetta.

Al di là dell'inchiesta che l'Autorità Marittima svolge a norma dell'art. 578 del Codice della Navigazione e della Circolare Ministeriale n° 214753 del 1963, osserviamo che l'operazione condotta con coraggio e perizia dal Cap. Cagnetta e dal suo equipaggio è da classificare come "salvataggio" - e non mera "assistenza" - atteso che il "Carmelo" ed i suoi occupanti hanno corso seri rischi di soccombere prima dell'arrivo del "Niagara" sul posto.

La differenza fra assistenza e soccorso è sostanziale e va tenuta in debito conto sia dal punto di vista morale che remunerativo nei confronti dell'armatore e dell'equipaggio del peschereccio che ha attuato l'operazione.

Comunque, a riprova di quanto esposto, si consideri che l'Autorità Marittima aveva chiesto a tutte le navi in ascolto di soccorrere i diportisti in difficoltà, e ciò anche perche le motovedette della Guardia Costiera avevano molta difficoltà a raggiungere il natante in pericolo a causa delle proibitive condizioni meteo.

Per il difficilissimo salvataggio felicemente portato a compimento con coraggio e perizia marinara, il Cap. Cagnetta ed il suo equipaggio meritano certamente un encomio scritto da chi a ciò è preposto ed anche un equo riconoscimento tangibile da parte dell'assicuratore del "Carmelo", barca che provatamente non si trovava in condizioni di sicurezza prima dell'arrivo del "Niagara".


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