Assopesca Molfetta

AssopescaInforma
Anno III N. 6 - Novembre/Dicembre 2003


editoriale
La sfida della qualità
Francesco Gesmundo

Spesso su queste pagine ci siamo trovati a denunciare le cause di una crisi di settore che rischia di divenire strutturale ed irreversibile. Spesso ab­biamo evidenziato gli elementi ed i fattori di questa crisi denunciando pastoie burocratiche, politiche comunitarie troppo poco rispettose della specificità della pesca in Adriatico, regolamenti comunitari imposti senza considerare le conseguenze e l'impatto deleterio sul settore, normative contraddittorie ed eccessivamente punitive per le imprese, scelte politiche di tutela delle risorse che, privilegiando l'incentivazione ad abbandonare il settore, ritenevano semplicisticamente che la riduzione dello sforzo di pesca discendesse automaticamente dalla contrazione dell'occupazione e da premi sovrastimati all'abbandono dell'attività.

Non ci siamo, però, limitati alle lagnanze ma abbiamo cercato di scavare nel terreno dell'incultura, della mancata presa di coscienza della necessità di adottare metodi e tecniche di pesca maggiormente selettivi, di appropriarsi di un ruolo protagonista nelle politiche di pesca responsabile e di tutela e gestione delle risorse alieutiche.

Abbiamo evidenziato il progressivo invecchiamento del settore, il mancato ammodernamento e lo scarso appeal di questo nobilissimo mestiere tra le giovani generazioni, ritenendo questi come alcuni degli elementi di scenario che non fanno intravedere un futuro ed una prospettiva di sviluppo.

Certamente non possiamo pensare che una efficace tutela della pesca si possa perseguire agendo solo sulla difensiva e ponendo attenzione soltanto alle carenze strutturali e alle cause esogene che incidono, questo è vero, pesantemente sulle scarse prospettive di sviluppo della pesca italiana.

Abbiamo così cercato di dimostrare con i fatti e con la costante azione di sostegno al settore, mettendo a frutto le risorse finanziarie disponibili, progettando e realizzando il centro servizi alle imprese, abbiamo investito in qualità ed in uno sforzo di creare una nuova cultura d'impresa. Ne sono prova realizzazioni quali il pacchetto multimediale per l'informazione sulla sicurezza del lavoro, la raccolta normativa, i seminari e le iniziative di divulgazione e di conoscenze delle opportunità offerte dalle risorse comunitarie, la ten­sione costante a proporre e produrre qualità, innovazione quali potenti volani per lo sviluppo.

Abbiamo individuato nella insoddisfacente gestione delle politiche di mercato uno dei problemi più evidenti che frenano lo sviluppo ed abbiamo messo a punto alcuni strumenti che, mirando al ricompattamento ed alla creazione di sinergie tra le diverse organizzazioni di settore, potessero aiutare le imprese a produrre meglio ed in modo più responsabile, coniugando la tutela delle risorse con il miglioramento della produzione e l'incremento della redditività.

È una sfida difficile ma affascinante che l'Assopesca ha raccolto, insieme alle altre organizzazioni per dare risposte più incisive ed efficaci alla crisi.

L'Osservatorio regionale della Pesca e dell' Acquacoltura fornirà i dati necessari per analizzare il settore e migliorarne la conoscenza, ausilio indispensabile alle imprese ma anche ai decisori politici, chiamati a offrire nuove possibilità di sviluppo e strumenti legislativi più agili, più moderni e più adeguati alle necessità ed ai tempi.

Il Centro Servizi con le sue attività di informazione e con le sue azioni collettive, in continuità con quanto già realizzato dall'Assopesca Molfetta con i fondi del PIC Pesca, continuerà ad essere punto di riferimento importante ed indispensabile promotore di interventi a sostegno delle imprese.

Il progetto di promozione delle attività di pesca e di valorizzazione dei prodotti ittici, messo a punto sempre dall'Assopesca, con la collaborazione e la partnership di AGCI Pesca, Federcoopesca, Lega Pesca e UNCI Pesca e finanziato dalla regione Puglia, potrà incidere sulla politica di gestione dei meccanismi domanda/offerta del prodotto fresco catturato in mare, sulla valorizzazione delle specie "povere" ma altrettanto ricche di proprietà organolettiche, rispetto alle specie più richieste, sulla formazione del gusto alimentare delle giovani generazioni, sull'impoverimento culturale del settore, diffondendo la conoscenza dei mestieri di pesca, smentendo pregiudizi radicati, garantendo qualità e sicurezza per i consumatori, agendo sul mondo della scuola per creare cultura, per comunicare efficacemente le caratteristiche vere della pesca, per non disperdere il patrimonio di tradizioni legate all'antichissimo mestiere della pesca, come premessa vitale per il rilancio del settore e di tutte le attività di filiera.

Siamo pronti a sostenere questa sfida e a vincerla con l'aiuto di tutti mettendo in campo capacità propositive, strumenti nuovi di analisi, la ricchezza del passato e le potenzialità del futuro in una città, in una regione in cui la pesca rappresenta uno dei più importanti segmenti dell'economia e dell'occupazione, da rilanciare in nome di un prodotto sempre più qualitativamente garantito, tracciato costantemente dai luoghi di produzione ai mercati di consumo, valorizzato nelle sue proprietà organolettiche, da produttori moderni che puntano sulla conoscenza, sulla trasparenza e sulla qualità come occasioni per creare alleanze con consumatori informati, consapevoli e garantiti.

Solo da questa alleanza potranno nascere possibilità di crescita duratura e di redditività per le imprese, se saremo capaci di guardare al consumatore non come al "pollo da spennare" ma al nostro indispensabile interlocutore per superare le difficoltà, uscire dalle secche della crisi e volgere la prora verso un futuro più sereno, ricco di prospettive e di nuove possibilità.


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