Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha reso noto che a seguito di  controlli a campione  è stata riscontrato che numerosi MM/PP non ottemperano alle disposizioni già impartite con direttiva n. 5448 del 24 maggio 2006, del Reparto Pesca Marittima delle Capitanerie di Porto - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sul funzionamento delle blue box con unità in porto.

Secondo la direttiva sopra indicata l'art. 8.3 del Reg. (CE) 2244 prevede la possibilità che sui pescherecci ormeggiati in porto l'impianto  blue box possa essere disinserito a condizione che la comunicazione successiva indichi che il peschereccio non abbia campiato posizione rispetto alla precedente comunicazione. Per consentire il rispetto di tali condizioni per le unità da 18 a24 metri e da 15 a 18 metri, in fase di installazione, l'alimentazione delle blue box deve essere collegata a valle del quadro generale o del pacco di batterie per l'alimentazione generale in modo che alla disconnessione dell'alimentazione generale la blue box si attivi per la procedura di spegnimento e diversamente alla riconnessine dell'alimentazione di bordo la blue box si attivi automaticamente.

La direttiva all'uopo fornisce informazioni sulla corretta procedura di spegnimento delle blue box, prevedendo che dopo il distacco dell'alimentazione principale si deve premere il tasto OFF e qindi confermare l'ordine di spegnimento mediante pressione del tasto OK.

La direttiva infine precisa che il mancato rispetto delle corrette procedure di spegnimento comporta il continuo funzionamento dell'impianto, fino all'esaurimento della batteria tampone, che poterbbe così danneggiarsi, e la emissione di traffico satellitare non richiesto e non necessario, con conseguente intasamento del sistema e con aggravio di costi.

Per concludere quindi il Comando ribadisce che in linea di principio quando i pescherecci sono ormeggiati in porto la blue box deve essere spenta, seguendo le procedure corrette di spegnimento sopra riportate in modo da evitare il funzionamento continuo dell'impianto, fino all'esaurimento della batteria tampone, e, conseguentemente, un traffico satellitare inutile con rischi di intasamento del sistema e con aggravio di costi a carico dell'utente.